Con queste parole
Alessandra Calzolaio è solita incoraggiare le tante persone che gravitano attorno al gruppo Facebook “Noi amputati”, da lei fondato nel 2012.
Un messaggio chiaro di resilienza che ci racconta bene che tipo di ragazza è Alessandra.
Aveva 15 anni quando ha perso la gamba sinistra.
Stava tornando a casa da scuola e mentre cercava di salire in carrozza, il treno si mette in movimento, lei perde l’equilibrio e si ritrova tra il binario e la rotaia.
Il treno la travolge, ma lei da quel treno, si è tirata letteralmente fuori da sola.
Il piede destro è salvo, la sua gamba sinistra viene amputata all’altezza del terzo medio cosciale.
È impossibile capire come ci si può sentire in piena adolescenza ad avere una gamba amputata.
Da subito però Alessandra, anche nel momento più buio appena dopo l’incidente, la sua nuova vita l’ha accolta con spirito positivo.
“Sai che c’è? È che io sotto quel treno ci sarei potuta rimanere. Il fatto che da sola mi sono tirata fuori, mi ha dato la forza per dire: adesso vai avanti, con forza e coraggio: io sono viva ".
Cinque anni dopo il suo incidente, nel 2012, torna nel centro protesi di Budrio, per il suo nuovo ginocchio elettronico, dove rimane per la riabilitazione 4 mesi.
Qui incontra, parla e si confronta con tantissime persone.
Si rende conto che avere uno spazio in cui poter
condividere problemi, difficoltà ma anche traguardi e dove ci si può sentir capiti è raro e importantissimo.
In quel periodo la disabilità era ancora un tabù.
Decide di aprire e curare
il gruppo Facebook “Noi amputati".
Inizialmente con il semplice obiettivo di tenersi in contatto, ma da subito diventa un punto di riferimento per molti, da un punto di vista motivazionale, psicologico ma anche informativo burocratico.