Ma non corrono solo per dimostrare a loro stessi e al mondo che tutto è possibile.
Corrono proprio per correre i 27 piloti, amputati e paraplegici, che si sono sfidati ieri sul circuito di Le Mans nel weekend del Motomondiale:
– girando in 1.47.9 (best lap di Emiliano Malagoli) con una moto Stock 1000, la Bmw S RR del team Althea (nel circuito dove Lorenzo ha girato in 1.31 con l’M1, e supercar come McLaren 675LT e Ferrari 488 GTB girano in 1.44);
– sfrecciando a oltre 250 km/h, con sorpassi e bagarre per la lotta delle prime posizioni (tra il francese Stephane Paulus, l’austriaco Peter Rohr e l’italiano Emiliano Malagoli, con un sorpasso di quest’ultimo all’ultimo giro per agguantare la seconda posizione, dietro a Daniele Barbero che, in testa per tutta la gara, si riconferma anche quest’anno vincitore assoluto;
– cadendo ma, come per Stephane Paulus (fondatore della Handi Free Riders, che insieme a Emiliano Malagoli di Divesamente Disabili ha organizzato questa International Bridgestone Handy Race). paraplegico, rimesso in sella dai commissari di gara è così tornato ai box sulle “sue ruote”.
600cc:
1 Alejandro de la Cruz (SPA)
2 Talan Skeels-Piggins (GBR)
3 Benoit Thibal (FRA)
1000cc
1 Daniele Barbero (ITA)
2 Emiliano Malagoli (ITA)
3 Peter Rohr (AUT)
Daniele Barbero (foto Lukasz Swiderek)
foto Lukasz Swiderek www.PSP.com
foto Veronica D’Amico
pre event Dorna